Che gelida manina...

"Nei cieli bigi vedo fumar dai mille comignoli di Parigi". Così comincia la Boeheme e così sembrava stasera Genova arrivandoci con il treno. Tutto il viaggio con nuvole basse e acqua, tanta acqua, che mi hanno completamente estraniato da tutto. Mi hanno anche permesso di ridere al pensiero che il ritorno di qualcuno da lontano mi stesse comunque mettendo in ansia. Alla fine è un animale dello stagno e come tale va trattato. Comunque risultato del viaggio sono finita in mezzo al nulla o meglio sono in mezzo alla nebbia che mi fa immaginare di essere in mezzo al nulla. Quando la nebbia si dirada forse capirò dove sono finita. Ora non è possibile e non vale la pena continuare a chiedersi quando sarà. Tanto vale imparare anche a muoversi non vedendo a un palmo dal naso e continuando a seguire l'istinto. Intanto sconto la pena di essere a casa e di sorbirmi tutti gli occhi puntati su qualunque mio gesto, movimento, parola, sguardo. Prezzo da pagare per aver scelto di stare il più possibile lontana. Non sono "solita" e ogni cinque minuti è un incalzare di "come stai come vuoi cosa fai che mi dici...." Basta! La conseguenza è che continuo a smangiucchiare tutto quello che c'è a portata di mano, forse per il nervosismo, forse per avere la scusa di non rispondere, forse perchè ci sono cibi e bevande che per la mia inflessibilità non mi concedo e che quindi tragugio con la foga di chi sa non le potrà assaporare per un po'. E' appena arrivato l'nsimo "tutto bene?" con quel tono che una volta ogni tanto vorrei rispondere "NO, DI MERDA,GRAZIE" ma per troppi anni ho fatto la ribelle in casa, ho cercato di cambiare la situazione, questo alone che è peggio di un macigno e alla fine, come dice qualcuno,ho preso l'unica soluzione possibile: la fuga.