Piano man
L'uomo del piano. Non avendo la TV davanti cui collassare staccando il cervello al rientro a casa (che, by the way, mi stordirebbe molto di più di qualunque miscela alcolica a stomaco vuoto costringendo la mia mente a seguire allucinazioni collettive) ogni tanto posso permettermi il lusso di estraniarmi completamente dal mondo circostante. Ultimamente lo faccio molto spesso, disinteressandomi di tutto, nel bene e nel male.L'uomo del piano però l'ho sentito alla radio. La mattina mentre gracchiava il telegiornale e io cercavo di rifare conoscenza con me stessa bevendo il caffè.Il cervello ha acceso la spia. Sono partite random particelle di personaggi dei libri Baricco, nella loro versione evoluta, rielaborata dalla mia fantasia. E così ho ritrovato l'uomo che cercava di dipingere la fine del blu passando le albe e I tramonti in riva al mare, la bambina che viveva nel suo castello evanescente fatto di tessuti leggeri, l'uomo che conservava nella scatola d'avorio le lettere scritte per la donna della sua vita che non aveva ancora incontrato…e tutti gli altri. Tutte quelle figure che popolano la fantasia, che mi tengono compagnia strappandomi un sorriso di tenerezza quando ci penso e quando penso a quanto sarebbe…( non so nemmeno io come definirlo bello scoraggiante emozionante devastante paralizzante ) se esistessero veramente perchè comunque sono in parte me.L'uomo del piano esiste, posso smettere di inseguirlo ancora . Forse è una finzione, forse no, ma ormai per me continuerà a suonare e perdersi nella sua musica. Non rientrerà, anche se troveranno fratelli sorelle nomi e cognomi, in una logica razionale. Mi serve, come sognatrice, con la sua musica, con il suo piano, con i suoi spartiti in mano.