91 h 06' 42''

Tanto è durata la cavalcata non stop. Ancora senza parole e con gli occhi pieni di albe tramonti delfini groppi nuovoloni isole onde stelle vele all'orizzonte luci nella notte e il rumore del mare che scorre veloce vicino allo scafo mentre dormi sottovento inclinata di bolina stretta. Per rendere l'esperienza ancora più unica il motore (e quindi le batterie e tutta la strumentazione) ha pensato bene di abbandonarci il secondo giorno ma quando sei fuori in turno dall'una alle quattro del mattino e hai la barca e le vele scure in carbonio illuminate a giorno dalla luna...non te ne frega veramente più niente di niente e non riesci nemmeno a collegare il cervello. sei solamente estasiata da quello che stai vivendo e te lo godi appieno anche senza pensarci, e questa è la cosa più bella. E non riesci nemmeno ad avere paura quando 45 nodi si abbattono di notte con i lampi sulla tua vela e ti costringono alla verticale con il boma là sotto a contatto con l'acqua menre sai che in ogni momento quelli dentro si fidano di chi c'è lì fuori. E allora fai lo stesso quando sei tu a riposare. E il tuo corpo si adatta. Dorme a qualunque ora e in qualunque posizione, ti fa sgranocchiare cibo che ti dia energia per la fatica, e non senti la stanchezza. E poi ti dicono "cazza a maschio" e non ci vogliono credere quando quasi strappi una scotta per la foga che ci hai messo. Ma quella forza è dentro di te, pronta ad esplodere solo in momenti così
E quando alla fine il cavallo si ferma e la corsa finisce, sei lì in bilico sulla passarella e il passo per scendere sul molo è la cosa più difficile che hai fatto nelle ultime 92 ore.Fortuna che poi si condivide con chi è rientrato da là fuori e non c'è bisogno di parole...e l'emozione ricomincia.